Editoriale del Direttore Artistico Andrea Macinanti

C’è un curioso fenomeno che si produce di anno in anno sempre più intensamente nella programmazione di «Organi Antichi»: l’accelerazione del tempo. Quasi fosse un elastico, il tempo per pensare e organizzare il nostro programma si tende al limite della rinuncia per poi “esplodere” all’improvviso con tutta la sua energia. Sì, perché sono sempre più stretti i tempi in cui la nostra piccola Associazione riceve la conferma di poter disporre di ciò che serve per esprimere la sua vocazione culturale al servizio della conoscenza del ricchissimo patrimonio organario del territorio e della musica organistica. Licenziamo dunque questa XXXVI edizione nata in pochissimo tempo, ma già piena di vita, di appuntamenti affidati a eccellenti musicisti cui va la nostra riconoscenza per aver aderito e collaborato inviando immediatamente il materiale necessario.

Ci conforta in questo lavoro il solido e fecondo legame di collaborazione stabilito col Conservatorio «Giovanni Battista Martini» di Bologna che realizza per il decimo anno consecutivo una prodigiosa «Settimana Organistica» in cui docenti e organisti di chiarissima fama insegnano ed eseguono il grande repertorio: l’edizione di quest’anno è ancor più preziosa in quanto dedicata all’immenso lascito artistico di Johann Sebastian Bach.
Nello stesso tempo inizia anche la programmazione di «Organi Antichi»: si comincia da Ca’ de Fabbri la cui comunità ha provveduto a un’accurata revisione del suo prezioso strumento a venticinque anni dal restauro, con un programma dedicato ad alcune delle sorprendenti declinazioni musicali con cui è stata intonata una delle più belle Antifone mariane, la Salve Regina.

Saremo poi a Molinella, dove il prezioso organo seicentesco si unirà questa volta ai suoni del flauto; a Conselice, il cui raffinato strumento si sposerà alla voce; a Bubano, dove lo squillo della tromba competerà con quello del bellissimo organo; a San Lazzaro, per ascoltare un programma dedicato ad autori meno noti; a Toscanella che, dopo più di vent’anni torna a far parte della nostra rassegna regalandoci il suono del suo prezioso organo Traeri; a Baricella, con un programma tutto dedicato al rutilante mondo musicale di Felice Moretti, al secolo Padre Davide da Bergamo, in cui il sacro è intonato con gli accenti dell’opera lirica.

Ascolteremo nuovamente il prezioso organo di San Martino di Soverzano, questa volta al servizio di una voce elegante; a Casalecchio, assieme alla celebre Corale Euridice e alla sua compagine di voci bianche, ricorderemo la figura di Ireneo Fuser, grande organista e docente al Conservatorio di Bologna; il bellissimo organo di Minerbio ci regalerà ancora la sua voce e a Granarolo si ripeterà il miracolo della musica eseguita dall’orchestra dei giovanissimi del Conservatorio di Bologna.

Sono dunque undici, per ora, gli appuntamenti. Piano, piano ritorna a prendere corpo la nostra programmazione che nel tempo della pandemia e della crisi si era quasi spenta: lo striminzito libretto del 2021 è solo un triste ricordo mentre quello della presente edizione ha pagine rigogliose. La mia gratitudine va a tutti coloro che ci sostengono sia economicamente ben inteso, ma anche moralmente, incoraggiando se non addirittura pretendendo in senso affettuoso, l’annuale concerto. Non finirò mai di dire grazie a Mauro Pirini, la cui fede in questa avventura è spesso più forte della mia: devo a lui se nei momenti di scoramento e di stanchezza, si è riacceso in me l’entusiasmo.
Benvenuti dunque ai nostri concerti con l’augurio che possiate trovare bellezza, armonia e serenità; che possiate percepire nella musica che vi offriamo il nostro entusiasmo e l’onestà con cui operiamo.

«Le canne dell’organo intanto continuavano a cantare, lanciando nell’enorme chiesa gli accenti enfatici e ritmati delle loro gole luccicanti, che gridano al cielo la gioia o il dolore degli uomini».

Guy de Maupassant, Bel-Ami (1885)

Andrea Macinanti
Direttore artistico

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